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BANK ITALIA:

PIL -2% NEL 2009

2009-01-15

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CORRIERE della SERA

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2009-01-15

tremonti: "Torniamo al 2006, non mi sembra il Medioevo"

"Nel 2009 il Pil si contrarrà del 2%"

Bankitalia: "Caduta, superiore alle attese, della produzione industriale nell'ultimo scorcio del 2008"

ROMA - Previsioni fosche per l'economia italiana. "Valutiamo che, tenendo conto delle misure di sostegno alla domanda decise dal governo, il Pil si contrarrà del 2% nella media del 2009". Lo afferma Bankitalia nel suo bollettino economico sottolineando come la previsione "tiene conto della caduta, superiore alle attese, della produzione industriale nell'ultimo corcio del 2008, in particolare il dato di novembre" diffuso mercoledì.

PRODUZIONE E CONSUMI - Nel quarto trimestre dell'anno scorso l'indice della produzione industriale sarebbe caduto di circa il 6%. Nella media del 2008 il calo sarebbe stato intorno al 4%.

Il Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi (Imagoeconomica)

Il Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi (Imagoeconomica)

"Si tratterebbe", rilevano i tecnici di Palazzo Koch, "di uno dei peggiori risultati dal secondo dopoguerra; l'intensità del calo è sin qui simile a quella registrata nella crisi 1974-75 in cui, dopo un anno e mezzo, la contrazione dell'attività superò cumulativamente il 20%". E per il futuro poco spazio all'ottimismo: "I sondaggi congiunturali non lasciano intravedere una ripresa dell'attività manifatturiera a breve termine". In grave difficoltà anche l'export. Le vendite italiane all'estero si contrarranno di oltre il 5% nel 2009, per aumentare poi del 4% nel 2010, sulla scia della possibile ripresa degli scambi internazionali e di un lieve guadagno di competitività. La contrazione della domanda interna è destinata a intensificarsi quest'anno, riflettendo in particolare una caduta di oltre il 7% dell'accumulazione di capitale. I consumi, che rimarranno stagnanti, risentiranno meno delle condizioni cicliche avverse, grazie all'impatto favorevole della riduzione dell'inflazione sulla capacità di spesa delle famiglie. Inoltre, potrebbero beneficiare delle misure recentemente approvate dal Governo a favore delle famiglie meno abbienti. L'aumento della spesa in servizi e beni non durevoli compenserebbe il calo di circa il 4% degli acquisti di beni durevoli. Nel 2010, poi, con il miglioramento delle condizioni cicliche, i consumi tornerebbero a crescere a un ritmo appena inferiore a quello previsto per il Pil. Il reddito disponibile del settore privato aumenterebbe in media di circa lo 0,2% in termini reali nel 2009-2010, dopo una marcata diminuzione, superiore all'1%, nel 2008.

RAPPORTO DEBITO-PIL -Il rapporto debito/Pil risale nel 2008 al 105%. Il peggioramento della congiuntura, nota la Banca d'Italia, è destinato ad avere effetti maggiori sui conti pubblici di quest'anno. La manovra di bilancio per il triennio 2009-2011 è stata integrata senza modifiche significative ai saldi programmati con la finanziaria 2009 e con il dl anticrisi che recepisce 5,6 miliardi per quest'anno. Anche il fabbisogno, ricorda il bollettino economico, nel 2008 è tornato a crescere e l'aumento rispetto al 2007 è valutabile in un punto percentuale del Pil. Le entrate tributarie sono rimaste invece pressochè invariate.

INFLAZIONE - "L'inflazione al consumo diminuirà nella media del 2009 all'1,1%, per risalire all'1,4% nel 2010 riflettendo principalmente la caduta dei prezzi delle materie prime della seconda metà del 2008 e l'ipotesi di un recupero moderato nei due anni successivi" spiega ancora via Nazionale nel suo Bollettino.

RIPRESA - In Italia la fase recessiva proseguirà per tutto il 2009 e il prodotto interno lordo tornerà ad espandersi solo nel 2010 "beneficiando di una ripresa dell'economia mondiale e degli scambi internazionali". Bankitalia aggiunge poi che "dopo un calo dello 0,6% nel 2008 e del 2% nel 2009" il pil "aumenterà dello 0,5% nel 2010".

INDEBITAMENTO - Le famiglie italiane sono sempre più indebitate: aumentano, anche se in misura lieve, le componenti dei prestiti bancari a medio e lungo termine e gli oneri sostenuti per il servizio del debito (pagamento degli interessi e restituzione del capitale) che hanno raggiunto l’8,3% del reddito disponibile spiega ancora la Banca d’Italia. Il rapporto tra il debito e il reddito delle famiglie, sottolinea l’istituto di via Nazionale, continua comunque a essere molto basso nel confronto internazionale: è pari a circa la metà di quello medio dell’area dell’euro e a un terzo di quelli di Usa e Regno Unito.

TREMONTI - "Torniamo al 2006, non mi sembra il Medioevo" ha detto il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti commentando la previsione del -2% del Pil 2009 fatta da Bankitalia. Tremonti ha anche spiegato che "non è la politica giusta sostenere la domanda facendo nuovo debito".

 

15 gennaio 2009

 

 

 

 

 

REPUBBLICA

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2009-01-16

Pessime le previsioni di via Nazionale: nel 2010 ripresa modesta, +0,5%

In deterioramento la situazione del debito: a fine 2008 dovrebbe superare il 105%

Bankitalia: nel 2009 Pil -2%

Tremonti: "Solo congetture"

E comunque, secondo il ministro dell'Economia: "Torniamo al 2006, non al Medioevo"

Bankitalia: nel 2009 Pil -2% Tremonti: "Solo congetture"

Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti

ROMA - Il Pil italiano crollerà del 2% nel 2009 prima di risalire di appena lo 0,5% nel 2010. La previsione è della Banca d'Italia che segnala anche come "la dinamica del prodotto potrebbe essere ancora più negativa se prendessero corpo i rischi di un ulteriore indebolimento dell'economia mondiale". Dal Bollettino economico di via Nazionale emerge un quadro a tinte fosche: la recessione è destinata ad approfondirsi e prolungarsi.

Ma il ministro dell'Economia Giulio Tremonti reputa le previsioni sul 2009 premature: "La verità storica è data, le previsioni sono esercizi congetturali, realistici ma si tratta sempre di previsioni". Tremonti ammette però che "c'è convergenza tra i dati Bankitalia, Ocse, Fondo Monetario Internazionale e Commissione Europea". Ma "stiamo attraversando una terra incognita", e del resto rispetto a 6 o 3 mesi fa i dati sono diversi. E tra 3 mesi lo saranno ancora. Le previsioni non sono la conoscenza, bensì solo uno strumento di conoscenza. Anche perché oggi la situazione è tutto fuorché normale". Se anche le previsioni dovessero risultare veritiere, conclude comunque Tremonti, "torniamo al 2006, non mi sembra il Medioevo".

Giù la produzione industriale. Già a fine 2008 il peggioramento congiunturale è notevole: nel quarto trimestre la produzione industriale fa segnare un calo del 6%. "Si stima che nella media del quarto trimestre l'indice della produzione industriale, corretto per i giorni lavorativi e per i fattori stagionali, sia disceso di circa il 6%", mettono nero su bianco gli economisti di Via Nazionale, alla luce anche del dato di novembre, -12,3% tendenziale, reso noto ieri dall'Istat.

Deficit al 2,6% nel 2008. Il rapporto tra deficit e Pil dovrebbe aver chiuso il 2008 attorno al 2,6%, non lontano dal 2,4% previsto dal governo. Secondo Bankitalia "l'indebitamento netto, dopo essere sceso per due anni consecutivi, dovrebbe essere aumentato di circa un punto percentuale di Pil rispetto al'1,6% del 2007".

Debito oltre il 105% nel 2008. Più evidente il deterioramento della situazione del debito, che a fine 2008 "dovrebbe aver superato il 105%" contro il 104,1% dell'anno prima. "Nei primi dieci mesi dell'anno", osservano ancora i tecnici di via Nazionale, "il debito delle Amministrazioni pubbliche è salito di 71,7 miliardi (49,5 nel corrispondente periodo del 2007), a 1.670,6 miliardi. L'aumento rispetto allo scorso anno riflette principalmente il maggiore fabbisogno complessivo (49 miliardi contro 35,3) e il più elevato incremento delle attività detenute dal Tesoro presso la Banca d'Italia (16,4 miliardi contro 11,1)".

Inflazione in calo nel 2009. In compenso l'inflazione dovrebbe continuare a scendere nel 2009. "L'inflazione al consumo - si legge nel bollettino di Bankitalia - diminuirebbe nella media del 2009 all'1,1 per cento, per risalire all'1,4 nel 2010, riflettendo principalmente la caduta dei prezzi delle materie prime della seconda metà del 2008 e l'ipotesi di un recupero moderato nei due anni successivi". Dal lato del costo del lavoro, le retribuzioni sarebbero destinate a rallentare nel 2009, dopo un 2008 ricco di rinnovi contrattuali e per bankitalia "ne beneficerebbe il costo del lavoro per unità di prodotto".

Consumi fermi nel 2009. Solo nel 2010, secondo gli analisti di Bankitalia, i consumi registreranno una modesta ripresa, mentre nel 2009 rimarranno fermi. In particolare, quest'anno, l'aumento della spesa in servizi e beni non durevoli compenserebbe il calo di circa il 4 per cento degli acquisti di beni durevoli. Nel 2010, con il miglioramento delle condizioni cicliche, i consumi tornerebbero a crescere, a un ritmo appena inferiore a quello previsto per il Pil, ovvero lo 0,5%.

(15 gennaio 2009)

 

 

L'UNITA'

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2009-01-15

 

"Pil 2009 sarà al -2%", e Tremonti attacca Draghi

di Bianca Di Giovanni

Bankitalia stima una recessione nera: -2% del Pil nel 2009. E Giulio Tremonti ribatte: "Prevedere è il mestiere degli astrologi". Ultime scintille con Palazzo Koch, "ballando" sulla crisi economica. Nel giorno dell’ok (sofferto) al decreto anticrisi, Tremonti "infilza" di nuovo il governatore e organizza uno show mediatico per coprire i numeri - pesantissimi - e i malumori - altrettanto corposi - nella maggioranza. "Posso certificare che i rapporti con la Lega sono straordinariamente buoni", assicura il ministro negando l’evidenza: il Carroccio ha appena fatto andare giù il governo alla Camera.

Medioevo

Ma nel "magnifico mondo" di Tremonti tutte le sfumature cambiano. Quel -2% del Pil stimato? (Finora si era fermi allo zero). Che sarà mai: "Vuol dire che torneremo al 2006, mica al medioevo". l’italia perde ricchezza, posti di lavoro, produzione, e il governo che fa? "Abbiamo avuto troppo debito e la cura non può essere fare più debito pubblico: la cura è risparmiare, lavorare e mettere da parte". Insomma, il minsitro dice: tirate la cinghia. Il governo non può far nulla. L'opposizione aveva chiesto più stimoli fiscali? "Io non credo alla loro efficacia anticongiunturale - ribatte il ministro - L'arcivescovo di Canterbury ha detto che i drogati non si curano con la droga e secondo me sostenere la domanda facendo nuovo debito pubblico non è la politica giusta". Quanto alle stime di Bankitalia, i dati sono "esercizi congetturali" anche se "realistici". le previsioni di oggi sono "ipotesi, pezzi di conoscenza" perchè il mondo sta andando verso "una terra ignota". Troppi non hanno capito la criticità in atto nel mondo: "guardano il dito e non il cielo". Il minstro è torrentizio: copre l’ultimo Bollettino di Via Nazionale con uno spot.

Stime

I numeri sono troppo duri per essere presentati all’opinione pubblica. Meglio un "diversivo". Per Palazzo Koch il 2008 si è chiuso con un calo di oltre mezzo punto già nel 2008. Una ripresa è possibile dal 2010 con un incremento del prodotto stimato nello 0,5% rispetto a quest'anno. Il quadro di previsione è però soggetto a rischi di ulteriore peggioramento , se la crisi si mostrasse più profonda. La fiducia delle imprese è scesa a livelli minimi nel confronto storico. l’occupazione "ha subito una battuta d'arresto nel terzo trimestre dell'anno scorso - scrive Palazzo Koch - si è intensificato nello scorcio del 2008 il ricorso alla cassa integrazione guadagni". I conti pubblici sono in peggioramento: il deficit del 2008 è visto a quota 2,6% del Pil, in risalita anche il debito, al 105%.

Povertà

Di fronte a questo il ministro chiede di aspettare che tutto passi. "Salvare tutto è una missione divina", commenta. Gli sgravi auto? "Si decideranno con l’Europa, forse già lunedì prossimo". Quanto alle critiche sulla social card, Tremonti è sdegnato: "Non si fa polemica sulla povertà". Si scusa per i disguidi, ma insiste: 580 mila le carte rilasciate e quelle caricate 423 mila. La spesa media per ogni card è di 33 euro. Peccato che i titolari non sappiano se alla cassa funzionerà. Vero: con la povertà non si scherza. Il ministro dovrebbe ripeterlo prima di tutto a se stesso.

16 gennaio 2009

 

 

 

 

 

il SOLE 24 ORE

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2009-01-15

DOCUMENTI BANCA ITALIA:

La sintesi

L'economia internazionale

L'economia italiana

Sintesi statistica

Appendice statistica completa

Bankitalia: Pil 2009 a -2%

"È recessione profonda"

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15 gennaio 2009

Tremonti: "Realistico Pil -2% nel 2009. Ma sono congetture"

Social card, Tremonti: "Ci scusiamo per i disagi". Critiche dal Pd

L'Inps ha caricato 423mila Carte acquisti

DOCUMENTI / Il Bollettino e i dati di Bankitalia

Le prospettive della crisi (di Mario Margiocco)

L'economia italiana sta cadendo in una recessione profonda. La Banca d'Italia nel Bollettino Economico di gennaio stima una contrazione del Pil del 2% quest'anno dopo che il 2008 si è chiuso, secondo le previsioni di via Nazionale, con un calo medio dello -0,5%. Le stime sono state anticipate dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti, che le ha definite realistiche, invitando però a non dargli troppo peso, in quanto previsioni. Una ripresa è possibile secondo via Nazionale dal 2010 con un incremento del prodotto stimato nello 0,5% rispetto a quest'anno. La previsione "tiene conto della caduta, superiore alle attese, della produzione industriale nello scorcio del 2008, in particolare in dato di novembre" diffuso ieri. Le previsioni per il quarto trimestre 2008 - stima Banca d'Italia - sono di un calo del 6%. Se la stima fosse confermata ci troveremmo di fronte a "uno dei peggiori risultati del secondo dopoguerra con un "calo per intensità paragonabile a quello registrato nel corso della crisi del 1974-75". Il quadro di previsione poi è soggetto a rischi di ulteriore peggioramento dovuti all'effettiva profondità della crisi in quelle economie emergenti che ancora sostengono gli scambi internazionali. Rischi che solo in parte sono controbilanciati dalla possibilità che lo scenario per quest'anno non sia così cupo come appare oggi.

 

Il peggioramento della congiuntura, nota ancora la Banca d'Italia, è destinato ad avere effetti maggiori sui conti pubblici di quest'anno. Quest'anno infatti il fabbisogno e l'indebitamento netto delle Pubbliche Amministrazioni sono tornati a crescere. Il debito pubblico rischia di superare il 105% dal 104,1% del 2007. La manovra di bilancio per il triennio 2009-2011 è stata integrata senza modifiche significative ai saldi programmati con la Finanziaria 2009 e con il Dl anticrisi che recepisce 5,6 miliardi per quest'anno.

La recessione si farà sentire sul mercato del lavoro che nel 2008 ha registrato una prima inversione di tendenza, "l'occupazione, in crescita da oltre dieci anni, ha subito una battuta d'arresto nel terzo trimestre dell'anno scorso; si é intensificato nello scorcio del 2008 il ricorso alla Cassa integrazione guadagni", scrive Bankitalia nel Bollettino Economico del mese di gennaio. Le retribuzioni sono destinate a rallentare nel 2009, dopo un 2008 ricco di rinnovi contrattuali.

Nel bollettino di palazzo Koch si segnala poi il rallentamento del credito bancario anche in relazione alla minore richiesta di finanziamenti da parte di imprese e famiglie. Le banche, si sottolinea hanno stretto i cordoni della borsa soprattutto nei confronti delle piccole imprese. Anche se le misure prese dal Governo e della Banca di Italia per il rafforzamento patrimoniale delle banche "potranno contribuire a distendere le condizioni di offerta di credito, le recenti riduzioni dei tassi ufficiali si stanno gradualmente trasmettendo ai tassi sui prestiti bancari".

Per contrastare la crisi economica - sostiene la Banca d'Italia nel suo Bollettino economico - sono necessarie politiche economiche antirecessive, che non compromettano "sostenibilità" dei conti pubblici. "Vi è ampio consenso - sottolinea Palazzo Koch - sul fatto che, in una fase ciclica eccezionalmente avversa, le politiche economiche debbano mettere in atto ogni possibile iniziativa per attenuare e abbreviare la recessione, purchè non venga compromessa la sostenibilità nel medio e lungo periodo delle finanze pubbliche. Questa poggia in ultima analisi sulla prospettiva di riattivare il processo di crescita dell'economia".

 

 

 

Industria, a novembre crolla

la produzione

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14 GENNAIO 2009

Allarme Ocse sui conti italiani: "Molto esposti al debito a breve"

Germania, nel 2008 Pil a +1,3%, in calo rispetto al 2007

IL comunicato Istat

La produzione industriale, a novembre, è scesa del 12,3% tendenziale (indice grezzo a 90,4) e del 2,3% congiunturale (indice destagionalizzato a 88,7). Si tratta del terzo calo consecutivo della produzione. In 11 mesi l'indice grezzo è sceso del 3,6%. Lo comunica Istat. L'indice corretto per i giorni lavorativi (20 giorni lavorativi contro i 21 di novembre 2007) è sceso del 9,7% tendenziale a novembre (il peggior dato dal gennaio 1991) e in 11 mesi del 3,5% (233 giorni lavorativi, contro i 234 del 2007).

Sul dato complessivo pesa molto l'andamento dell'industria dell'auto il cui indice corretto per i giorni lavorativi segna -42,8% su anno e -16,3 in undici mesi. L'indice grezzo segna un -46,4% tendenziale e un -16,8% tra gennaio e novembre.

Gli indici destagionalizzati dei raggruppamenti principali di industrie, rispetto a ottobre 2008, hanno segnato una variazione nulla per i beni di consumo (+0,8% i beni non durevoli, -3,9% i beni durevoli), mentre si sono verificate diminuzioni del 4,5% per i beni strumentali, del 3,9% per l'energia e del 2,8% per i beni intermedi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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2009-01-14

http://www.avvenire.it

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http://www.italysoft.com/news/famiglia-cristiana.html

http://www.italysoft.com/news/il-punto-informatico.html

 

 

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2009-01-14

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http://www.vatican.va/news_services/or/home_ita.html

 

 

 

 

 

 

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2009-01-14

http://www.europaquotidiano.it/site/engine.asp

http://www.gazzetta.it/

http://www.corrieredellosport.it/

http://www.wallstreetitalia.com/

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2009-01-14

http://www.panorama.it/

http://espresso.repubblica.it/

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http://www.sanpaolo.org/fc/default.htm

 

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2008-10-31

 

 

 

 

 

 

 

 

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Edito in Proprio e Responsabile STUDIO TECNICO DALESSANDRO GIACOMO

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