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CORRIERE della SERA
per l'articolo completo vai al sito http://www.corriere.it2009-01-15 Abbassati di un punto i tassi sui depositi ora scesi all'1% Bce taglia i tassi dello 0,5%, ora sono al 2% Trichet: turbolenze finanziarie più forti Il presidente della Bce: significativo rallentamento dell'economia dei 16 che durerà a lungo FRANCOFORTE (GERMANIA) - Colpo di scena. La Bce ha deciso con una mossa a sorpresa di tagliare i tassi dello 0,50%, portandoli al 2%, il minimo storico dalla nascita dell'euro. La Banca centrale europea ha anche deciso di tagliare i tassi sui depositi di un punto portandoli all'1%. CALO - Nell’ultima riunione del 2008 la Bce aveva varato la più consistente riduzione dei tassi mai decisa in un colpo solo, 0,75 punti in meno che ha seguito altri due tagli, in entrambi i casi da mezzo punto percentuale. Il presidente della Bce Jean-Claude Trichet (LaPresse) Il presidente della Bce Jean-Claude Trichet (LaPresse) Lo scorso 8 ottobre, in reazione all’aggravarsi della crisi finanziaria - ora chiaramente estesa a tutta l’economia reale - la Fed, la Bce, la Bank of England e altre delle maggiori banche centrali mondiali avevano deciso un taglio simultaneo dei rispettivi tassi di riferimento per mezzo punto percentuale. Da allora hanno proseguito in ordine sparso. Negli Stati Uniti la Federal Reserve ha proseguito a ridurli aggressivamente, fino ad azzerarli quasi del tutto, da alcune settimane mantiene una forchetta di fluttuazione simbolica tra zero e 0,25 punti. La scorsa settimana si è nuovamente mossa la Banca d’Inghilterra, anch’essa molto decisa in precedenza, con un taglio da mezzo punto che ha portato i tassi per la sterlina all’1,5 per cento, segnando un nuovo minimo sugli oltre tre secoli di storia di questa istituzione. TRICHET - " Gli ultimi dati disponibili relativi ai mesi di novembre e dicembre indicano un ulteriore peggioramento dell'economia di Eurolandia. Le pressioni inflazionistiche di Eurolandia sono scese ulteriormente, anche se i rischi per la stabilità dei prezzi nel medio e lungo termine continuano ad essere bilanciati. Non è nostra intenzione ritrovarci in una trappola della liquidità" ha dichiarato il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet. Le statistiche recenti indicano un "significativo rallentamento" per l'economia di Eurolandia dovuto ad una "intensificazione dell'instabilità finanziaria", e ciò "durerà per un periodo prolungato" ha spiegato Trichet. " "Le pressioni inflazionistiche sono diminuite" ha detto ancora il presidente della Bce secondo il quale però "i tassi d'inflazione fluttueranno fortemente" e "ci aspettiamo che l'inflazione riprenda a salire nel secondo semestre dell'anno". Poi Trichet si è soffermato sulla possibilità di un ulteriore taglio dei tassi nei prossimi mesi: "Oggi i tassi sono al 2%. Non abbiamo mai detto che sia il limite e che non li ridurremo ulteriormente". Le stime diffuse in dicembre dalla Bce sulla crescita dell'eurozona sono "troppo ottimistiche" e, per quanto riguarda la crescita "saranno probabilmente sottoposte a una consistente revisione al ribasso in marzo", quando saranno diffuse le proiezioni aggiornate ha poi aggiunto Trichet.
15 gennaio 2009
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REPUBBLICA per l'articolo completo vai al sito http://www.repubblica.it/2009-01-15 Confermati i provvedimenti annunciati: si torna al livello del 2003 Ancora più basso il tasso sui depositi bancari, che scende all'1% Costo del denaro, Bce taglia ancora Tasso al 2%, è il minimo storico Trichet: "Le pressioni inflazionistiche sono diminuite" Costo del denaro, Bce taglia ancora Tasso al 2%, è il minimo storico Il presidente della Bce Jean-Claude Trichet FRANCOFORTE - La Banca centrale europea ha tagliato il costo del denaro di mezzo punto percentuale portando il tasso principale di Eurolandia dal 2,50% al 2%, il minimo storico segnato il 5 giugno del 2003. Lo ha deciso oggi il Consiglio direttivo dell'istituto centrale a Francoforte. La decisione era ampiamente attesa dal mercato. "Le pressioni inflazionistiche sono diminuite": il presidente della Bce Jean Claude Trichet ha motivato così la decisione. Ma tale situazione non durerà tutto l'anno: "I tassi d'inflazione fluttueranno fortemente; ci aspettiamo che l'inflazione riprenda a salire nel secondo semestre dell'anno", ha aggiunto il presidente della Bce. Trichet ha anche ribadito che, in generale, "l'incertezza resta eccezionalmente alta". Il taglio odierno potrebbe anche avere un seguito: "Oggi i tassi sono al 2%. Non abbiamo mai detto che sia il limite e che non li ridurremo ulteriormente", ha detto Trichet. Ma ha anche precisato che difficilmente una decisione di questo tipo verrà presa a febbraio: per valutare l'andamento dell'economia l'Eurotower aspetterà marzo. Tuttavia Trichet ha precisato che "Non è nostra intenzione ritrovarci in una trappola della liquidità", chiarendo che la Bce non intende tagliare i tassi di interesse eccessivamente, creando così le condizioni per una futura fiammata inflazionistica. Alla luce della decisione odierna, il tasso sui depositi scende quindi all'1% e quello marginale al 3%. Il differenziale fra il costo del denaro negli Stati Uniti e quello nell'Eurozona si attesta sul 2%, tenuto conto che la Fed ha praticamente azzerato il tasso sui Fed Funds fissando un range compreso tra zero e 0,25%. La decisione di ridurre i tassi sui depositi in maniera ancor più consistente, potrebbe puntare a incentivare le banche a erogare credito nel circuito economico, piuttosto che lasciare fondi immobilizzati presso la stessa Bce. Già un mese fa lo stesso presidente Jean-Claude Trichet aveva esplicitamente segnalato di volersi assicurare che i recenti tagli dei tassi si trasferissero pienamente al sistema economico. Secondo Confindustria i provvedimenti adottati dalla Banca europea arrivano però in ritardo. L'interbancario, afferma l'organizzazione imprenditoriale nella congiuntura flash, si sta normalizzando grazie alle aspettative di ulteriori tagli mentre la stretta creditizia si sta diffondendo. "In Italia si confermano le difficoltà nel credito - si legge nell'analisi mensile del Centro studi della Confindustria - per le imprese -1,4% a novembre su ottobre (tolta la stagionalità) e +6% annuo (dall'8,4%); a dicembre le condizioni peggiorano per il 74,6% delle imprese che hanno chiesto erogazioni. Per le famiglie -0,6% in un mese (-0,7% annuo); meno mutui (-0,1%) e (-2,2%)". (15 gennaio 2009) Scrivi un commento
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L'UNITA' per l'articolo completo vai al sito http://www.unita.it2009-01-15 Bce, taglio dei tassi: raggiunto minimo storico, al 2% Il consiglio direttivo della Bce, riunitosi giovedì a Bruxelles, ha deciso di tagliare i tassi di interesse di 50 punti base portandoli al 2%, il suo minimo storico. Sono stati ridotti rispettivamente all'1% e e al 3% anche il tasso sui depositi e quello marginale. Alla luce della decisione odierna della Bce, il tasso sui depositi scende quindi all'1% e quello marginale al 3%. Il differenziale fra il costo del denaro negli Stati Uniti e quello nell' Eurozona si attesta sul 2%, tenuto conto che la Fed ha praticamente azzerato il tasso sui Fed Funds fissando un range compreso tra zero e 0,25%. "Non è nostra intenzione ritrovarci in una trappola della liquidità", ha detto il presidente della Banca Centrale Europea Jean-Claude Trichet, riferendosi al rischio di tagliare i tassi di interesse eccessivamente creando così le condizioni per una futura fiammata inflazionistica 15 gennaio 2009
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il SOLE 24 ORE per l'articolo completo vai al sito http://www.ilsole24ore.com2009-01-15 Il monito di Trichet: evitiamo la "trappola della liquidità" a cura di Alberto Annicchiarico 15 gennaio 2009 Il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet (Afp) Bce, taglio senza sorprese: tassi al 2% TABELLA / ll costo del denaro nel mondo Cos'è la trappola della liquidità Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha tagliato di 50 punti base il tasso d'interesse di riferimento di Eurolandia, scendendo così dal 2,5 al 2 per cento. Una mossa ampiamente preventivata dal mercato e comunque resa possibile dal calo dell'inflazione, i cui rischi sono adesso nuovamente equilibrati. Anche se la congiuntura negativa non fa dormire sonni tranquilli e le manovre espansive in corso potrebbero in futuro riaccendere la corsa dei prezzi. "Dopo la decisione di oggi - ha dichiarato il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet durante la tradizionale conferenza stampa a Francoforte - consideriamo i rischi per la stabilità dei prezzi ampiamente bilanciati nel medio termine". Secondo Trichet, l'inflazione dovrebbe proseguire nella discesa durante i prossimi mesi, per poi iniziare a risalire da metà 2009. Trichet ha aggiunto che la decisione odierna è stata presa all'"unanimità" e che la Bce continuerà "a monitorare la situazione molto da vicino". Il numero uno dei banchieri centrali europei ha detto che non ci saranno nuovi ritocchi dei tassi in febbraio, una scadenza troppo ravvicinata per cambiare ancora le carte. "L'appuntamento più importante per la politica monetaria" dell'Eurozona, ha chiarito Trichet, sarà la riunione della Bce "in programma a inizio marzo, quando avremo a disposizione nuovi elementi e le nuove proiezioni messe a punto dal nostro staff". Trichet non ha mancato di sottolineare i rischi di un taglio eccessivo del costo del denaro. "Non è nostra intenzione ritrovarci in una trappola della liquidità", ha spiegato il presidente dell'Eurotower riferendosi al rischio di tagliare i tassi di interesse eccessivamente creando così le condizioni per una liquidità eccessiva nel sistema, tale da produrre una nuova fiammata delll'inflazione. "L'esperienza ci insegna - ha aggiunto - che una volta entrati nella trappola della liquidità, poi è molto difficile uscirne". Niente corse al ribasso, quindi, con Stati Uniti e Giappone. Il punto è che Francoforte prevede un peggioramento del quadro economico nell'area euro rispetto alle ultime previsioni. Così "la Bce - questa l'analisi di Trichet - sta anticipando un ulteriore deterioramento della congiuntura" proprio con il taglio dei tassi di oggi. La Banca centrale europea, ha proseguito il presidente, ha accolto con favore i piani di sostegno all'economia varati nell'area euro, ma queste manovre aggiungono "notevoli fardelli alle finanze pubbliche di molti Paesi". Quindi, si ripercuoteranno con incrementi dei deficit "da invertire il prima possibile", ha avvertito il presidente della Bce, perché altrimenti "colpiranno le generazioni future". Come regolarsi allora? "Si possono usare i margini previsti dal Patto di stabilità e di crescita per i tempi di crisi, ma solo quelli", ha chiarito Trichet. In ogni caso, riguardo alle prospettive il numero uno dell'Eurotower ha precisato che i tassi sulle operazioni di rifinanziamento al 2% sono a un livello molto basso che non è, tuttavia, il limite ultimo. Per le future decisioni sui tassi di interesse "siamo aperti a tutto, ma per adesso non abbiamo assolutamente nessun orientamento", ha chiosato il presidente dell'Eurotower. Complice l'apertura di Trichet all'ipotesi di futuri nuovi tagli dei tassi, sui mercati valutari l'euro è sceso fino a segnare un nuovo minimo di seduta a 1,3054 dollari a metà pomeriggio. Le reazioni di Confindustria e del Governo Nella riduzione dei tassi la Bce "appare in ritardo" anche se l'interbancario si sta normalizzando grazie alle aspettative di ulteriori tagli. È il Centro Studi di Confindustria a commentare così, nella Congiuntura Flash, l'azione della Banca centrale europea in questo momento di crisi economica. La Banca d'Inghilterra, si legge nel bollettino, ha portato i tassi al minimo storico (1,5%), mentre tra i paesi emergenti, dopo i ribassi cinesi, taglia di 1 punto l'India. La Federal Reserve li ha azzerati, mentre la Bce dal 2,5% li ridurrà di almeno un altro punto entro la metà 2009 visto il calo dell'inflazione. Più positivo il commento del ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola. "La riduzione del tasso di sconto dello 0,50% da parte della Bce e la conferma dell'inflazione di dicembre al 2,2% da parte dell'Istat - ha dichiarato il ministro - indicano che si sta procedendo sulla strada del raffreddamento della dinamica dei prezzi, delle tariffe e degli interessi sui crediti e sui mutui immobiliari. Ciò rappresenta un sostegno per le imprese e un sollievo per le famiglie, soprattutto quelle a reddito fisso, che vedono crescere il proprio potere d'acquisto rispetto ai mesi scorsi e possono dunque mantenere il proprio stile di vita e di consumo".
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