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Il livello più alto dal 1970

La fame nel mondo aumenta

Colpite un miliardo di persone

Dati Fao-Pam: 1,02 miliardi i sottonutriti, +9% rispetto allo scorso anno anche a causa della crisi globale

2009-10-14

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Dalessandro Giacomo

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2009-10-13

 

CORRIERE della SERA

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2009-10-14

Il livello più alto dal 1970

La fame nel mondo aumenta

Colpite un miliardo di persone

Dati Fao-Pam: 1,02 miliardi i sottonutriti, +9% rispetto allo scorso anno anche a causa della crisi globale

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NOTIZIE CORRELATE

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Fao: oltre un miliardo d'affamati(19 giugno 2009)

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Italia: la nuova povertà è alimentare, di A. Jacchia (3 ottobre 2009)

(Afp)

(Afp)

ROMA - La Fao conferma i dati di giugno: gli affamati nel mondo sono cresciuti del 9% nell'anno in corso, arrivando a 1,02 miliardi, il livello più alto dal 1970. Lo afferma il rapporto pubblicato dall'agenzia delle Nazioni Unite per l'agricoltura e l'alimentazione e dal Programma alimentare mondiale (Pam). A causa della crisi globale molti Paesi hanno subito cali generalizzati nei flussi finanziari e commerciali, la caduta verticale delle entrate delle esportazioni, degli investimenti esteri, degli aiuti allo sviluppo e delle rimesse in denaro. Ciò significa che non solo il consumo alimentare si è ridotto, ma alcuni Paesi a basso reddito con deficit alimentare hanno dovuto diminuire le importazioni di derrate alimentari, di medicine e attrezzature mediche.

SOTTONUTRIZIONE - Secondo il rapporto Fao-Pam, la sottonutrizione è una realtà estesa in Asia e nel Pacifico dove si stima che gli affamati siano 642 milioni, ma non risparmia neanche i Paesi sviluppati dove sono 15 milioni a soffrire la fame. Una ricerca della Fondazione per la sussidiarietà resa nota recentemente, riporta che anche in Italia il 5,3% delle famiglie, pari a 3,5 milioni di persone, non ha abbastanza soldi per un’alimentazione adeguata. Gli affamati sono 265 milioni nell'Africa sub-sahariana, in America Latina e Caraibi 53 milioni, nel Vicino Oriente e Nord Africa 42 milioni.

TENDENZA - Nel corso dell'ultimo decennio, spiega il rapporto Fao-Pam, il numero delle persone sottonutrite è aumentato in modo lento ma costante. Proprio questo aumento, che si è verificato anche nei periodi di sviluppo, mostra la debolezza del sistema mondiale di controllo della sicurezza alimentare. "I leader mondiali hanno reagito con determinazione alla crisi economica e finanziaria e sono stati in grado di mobilitare miliardi di dollari in un lasso di tempo molto breve", afferma il direttore generale della Fao, Jacques Diouf. "La stessa azione decisa è adesso necessaria per combattere fame e povertà". Secondo Diouf è "essenziale investire nel settore agricolo dei Paesi in via di sviluppo, non solo per sconfiggere fame e povertà, ma anche per assicurare una generalizzata crescita economica, e dunque pace e stabilità nel mondo". Anche perché attualmente è in atto il più basso livello di aiuti alimentari mai registrato, ha dichiarato Josette Sheeran, direttrice esecutiva del Pam. "Sappiamo quello che occorre per coprire le necessità urgenti, quello che serve sono le risorse e l'impegno internazionale per farlo", ha concluso Sheeran.

 

14 ottobre 2009

 

 

REPUBBLICA

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2009-10-14

Rapporto Fao e Pam, superata la soglia: +9% nell'anno in corso

Aumento del 15,4% nei Paesi ricchi. Ma in testa resta l'Asia-Pacifico

Oltre un miliardo soffre la fame

è il livello più alto dal 1970

Oltre un miliardo soffre la fame è il livello più alto dal 1970

ROMA - La crisi economica fa crescere anche la fame nel modo. Per effetto della tempesta finanziaria che non ha risparmiato nessun mercato, le persone che soffrono la fame sono aumentate del 9% nell'anno in corso, arrivando alla vetta di 1,02 miliardi. E' quanto si legge nel rapporto pubblicato oggi dalla Fao, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'agricoltura e l'alimentazione e dal Pam, il Programma alimentare mondiale. E' la prima volta che accade dal 1970. Nel vertice per la sicurezza alimentare di due anni fa, i capi di Stato e di governo avevano confermato l'obiettivo assunto con la Dichiarazione del Millennio di dimezzare il numero di chi ha fame entro il 2015. Oggi l'obiettivo è definitivamente archiviato.

In difficoltà i Paesi ricchi. E' nei nei Paesi ricchi che si registra un aumento degli affamati del 15,4% rispetto allo scorso anno. E' il principale risultato contenuto nell'edizione 2009 dello Stato dell'insicurezza alimentare nel mondo (Sofi 2009), diffuso oggi alla vigilia della Giornata mondiale dell'alimentazione. Il rapporto evidenzia che, in percentuale, è nei Paesi ricchi che aumenta di più la percentuale delle persone sottoalimentate: un aumento del 15,4%. E' di 15 milioni la quota assoluta di persone che hanno fame.

Le aree geografiche. Il record negativo di insicurezza alimentare lo mantiene la regione Asia-Pacifico, con 642 milioni di persone (+10,5%), seguita dall'Africa Subsahariana con 265 milioni (+11,8%), dall'America Latina con 53 milioni (+12,8%) e infine dal Nord ed est Africa con 42 milioni (+13,5%).

"100 milioni di persone in più". "Rispetto allo scorso anno oltre 100 milioni di donne, uomini e bambini in più, un sesto di tutta l'umanità hanno fame nel 2009 - scrivono nell'introduzione del rapporto il direttore generale della Fao, Jacques Diouf e la direttrice esecutiva del Pam Josette Sheeran - la crisi del 2006-2008 nei prezzi delle materie prime alimentari ha escluso dalla portata del reddito di queste persone tutti gli alimenti di base, e alla fine del 2008 i ribassi erano in media ancora del 17% più alti di due anni prima della crisi. Questo ha costretto molte famiglie povere a scegliere tra cure sanitarie, scuola o cibo".

Il crollo degli aiuti nei Paesi più poveri. La Fao, su dati elaborati dal Fondo monetario internazionale, stima che nel 2009 i 71 Paesi più poveri del mondo sperimenteranno una caduta degli aiuti assoluta del 25% rispetto al 2008, che terrà i fondi sempre al di sopra del livello del 2007 ma costituirà comunque un problema per gli interventi sul campo.

L'appello al prossimo vertice. Il nuovo vertice per la sicurezza alimentare è previsto a Roma dal 16 al 18 novembre prossimi. Chiaro il messaggio lanciato a capi di Stato e di governo. Serve un intervento d'emergenza, con voucher alimentari, aiuti e reti di sicurezza e welfare immediato e, a medio termine, un vero programma di sostegno all'agricoltura contadina. "In passato, nei periodi di crisi, si è sempre assistito a una riduzione degli interventi pubblici a sostegno dell'agricoltura. Ma l'unico strumento efficace per vincere la povertà - avvertono i due responsabili delle Nazioni Unite - è un settore agricolo in piena salute". Il richiamo che Diouf lancia nell'introduzione del rapporto è al Joint Statement on Global Food Security (''L'Aquila Food Security Initiative'') lanciato dal G8 della scorsa estate, come testimonianza di un impegno istituzionale a sostenere lo sviluppo agricolo che sulla carta è stato rinnovato. Le preoccupazioni tra impegni ed erogazioni, però, rimangono evidentemente tutte sul tappeto.

(14 ottobre 2009)

L'UNITA'

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2009-10-13

Stop legge omofobia, l'Onu: un passo indietro per l'Italia

Lo stop alla legge sull'omofobia giunto ieri dal Parlamento italiano "è un passo indietro" per i diritti di gay e lesbiche: questo il giudizio di Navi Pillay, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani.

"È necessaria ovunque la piena protezione", ha detto nel corso di una conferenza stampa Pillay rispondendo ad una domanda sull'Italia.

"L'omosessualità e gli omosessuali vengono criminalizzati in alcuni Paesi ma non possiamo ignorare che i gruppi minoritari e tra loro gli omosessuali sono soggetti non solo a violenza, ma a discriminazioni in diversi aspetti della loro vita".

Pillay è intervenuta a Bruxelles alla presentazione del nuovo ufficio dell'Onu per i diritti umani presso la Ue.

14 ottobre 2009

il SOLE 24 ORE

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2009-10-14

Si aggrava la fame nel mondo

a causa della crisi economica

di Piero Fornara

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14 ottobre 2009

(Afp)

The State of Food Insecurity in the World 2009

"Dai nostri archivi"

PIANI SOSTENIBILI PER L'Expo 2015

Fao: più di un miliardo di persone soffre la fame

Se l'inflazione diventa fame

Fame nel mondo: in dieci anni nessun progresso

Ciampi: "Meno armi, più sforzi contro la fame nel mondo"

Rapporto Fao: più di 1 miliardo di persone soffrono la fame, il 9% in più rispetto all'anno scorso. Anche il Papa sarà presente il 16 novembre per l'apertura del Vertice mondiale della sicurezza alimentare presso la Fao

La fame nel mondo continua ad aumentare a causa della crisi economica e oggi colpisce più di 1 miliardo di persone, cioè un sesto della popolazione totale: lo afferma il rapporto annuale "The State of Food Insecurity" (Sofi), pubblicato dalla Fao insieme con il Programma alimentare mondiale (Wfp), secondo cui gli affamati sono cresciuti del 9% quest'anno, arrivando alla vetta di 1,02 miliardi, il livello più alto dal 1970."Nessun paese è stato risparmiato e oggi sono i paesi più poveri - e le popolazioni più indifese - che ne soffrono di più le conseguenze", ha deplorato il direttore generale della Fao Jacques Diouf.

La maggior parte delle persone malnutrite, secondo il rapporto Sofi, risiedono nella regione Asia-Pacifico (642 milioni), seguite dall'Africa subsahariana (265 milioni), dall'America latina (53 milioni), Vicino Oriente e Nord Africa (42 milioni) e nei paesi sviluppati (15 milioni). Il rapporto è stato pubblicato in concomitanza con la Giornata mondiale dell'alimentazione che si celebra il 16 ottobre. Dalle cifre emerge una tendenza negativa ormai decennale : "Anche prima dell'attuale crisi, il numero delle persone sottonutrite era aumentato, in modo lento ma costante". Dopo i passi avanti "notevoli" degli anni 80 e degli inizi degli anni 90, in larga misura grazie all'incremento degli investimenti in agricoltura seguiti alla crisi degli anni 70. "Ma tra il 1995-97 e il 2004-06, con il calo sostanziale degli aiuti pubblici allo sviluppo (Oda) destinati all'agricoltura, il numero dei sottonutriti è aumentato quasi dovunque. Unica eccezione, America Latina e Caraibi, dove però ora la crisi economica ha cancellato i progressi fatti. Sedici paesi sono stati identificati dalla Fao come particolarmente vulnerabili a causa di crisi nazionali o regionali: si tratta di Somalia, Afghanistan, Etiopia, Iraq, Eritrea, Sudan, Haiti, Burundi, Repubblica democratica del Congo, Liberia, Angola, Mongolia, Corea del Nord, Uganda, Tagikistan e Georgia.

"I leader dei maggiori paesi del mondo hanno reagito con determinazione alla crisi economica e finanziaria e sono stati in grado di mobilitare miliardi di dollari in un lasso di tempo molto breve: la stessa azione decisa è adesso necessaria per combattere fame e povertà ": così il direttore generale della Fao". Purtroppo "nel momento in cui il numero delle persone che soffrono la fame ha raggiunto un picco storico, vi è il più basso livello di aiuti alimentari mai registrato" ha dichiarato Josette Sheeran, direttrice esecutiva del Wfp. Ad esempio, le 17 economie più importanti dell'America latina nel 2007 hanno ricevuto 184 miliardi di dollari in entrate finanziarie, cifra che si è dimezzata nel 2008, con 89 miliardi di dollari, e si prevede diminuirà ulteriormente nel 2009, con 44 miliardi di dollari.

Secondo le ultime stime, per l'anno 2050 la popolazione mondiale supererà i nove miliardi di persone, vale a dire che rispetto a oggi ci saranno un terzo di bocche in più da sfamare. Questo significa non solo riuscire a produrre il 70% in più di cibo, nonostante le incertezze e le difficoltà derivanti dal cambiamento climatico, ma anche far sì che vi sia una distribuzione più equa e che tutti abbiano accesso al cibo di cui hanno bisogno. Un forum di esperti e studiosi, riunito a Roma. ha identificato soluzioni concrete e possibili interventi che serviranno come base di discussione del Vertice mondiale sulla sicurezza alimentare, in programma alla Fao dal 16 al 18 novembre. Nella mattinata di lunedì 16 novembre sarà presente alla Fao anche il Papa: la conferma è arrivata dalla sala stampa della Santa Sede.

Purtroppo "è ormai irraggiungibile" il primo "obiettivo Onu del Millennio" che aveva come target di dimezzare il livello degli affamati entro il 2015 : lo ha sottolineato il segretario generale di Action Aid Marco De Ponte, commentando il Rapporto sull'insicurezza alimentare della Fao. "Ogni sei secondi un bambino muore di fame, ma questo scandalo potrebbe facilmente essere eliminato se tutti i governi intervenissero in modo determinato". Secondo ActionAid, "basterebbe seguire le politiche seguite dai governi del Brasile e della Cina, oppure come quelli di Ghana, Vietnam e Malawi". Nella ricerca su "Chi sta veramente combattendo la fame?", Action Aid analizza il lavoro di 51 governi e non mancano le sorprese: la Cina, ad esempio, si classifica seconda tra i paesi in via di sviluppo, poichè ha ridotto i numeri della fame di 58 milioni in dieci anni attraverso un deciso supporto dello Stato per i piccoli contadini. Al contrario in India ci sono oltre trenta milioni di affamati in più rispetto alla fine degli anni 90.

Su ventidue paesi industrializzati, nella classifica di Action Aid, la Gran Bretagna è ottava, la Francia nona, gli Stati Uniti ventunesimi e l'Italia è quattordicesima. Al primo posto il Lussemburgo, e fanalino di coda la Nuova Zelanda. "Per rimettersi in carreggiata l'Italia deve rapidamente ripensare le scelte fatte dall'inizio della legislatura e aumentare le risorse destinate alla cooperazione. Il nostro Paese ha il dovere di contribuire allo sforzo complessivo di limitare gli effetti della crisi sui Paesi più vulnerabili".

14 ottobre 2009

 

 

 

 

 

Fao: più di un miliardo di persone soffre la fame

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19 giugno 2009

"Dai nostri archivi"

PIANI SOSTENIBILI PER L'Expo 2015

I temi chiave del vertice

Il caro cibo minaccia il Programma alimentare mondiale

Fame nel mondo: in dieci anni nessun progresso

Ciampi: "Meno armi, più sforzi contro la fame nel mondo"

Per la prima volta nella storia umana, oltre un miliardo di persone in tutto il mondo risultano sottonutrite. Lo rende noto la Fao, che ha rivisto al rialzo le stime per il 2009 sul numero di persone che soffrono la fame, indicando la cifra di 1,02 miliardi. Tale cifra supera di oltre 100 milioni il livello dell'anno scorso e rappresenta circa un sesto della popolazione mondiale.

"La situazione di crisi economica di alcuni Paesi in via di sviluppo - nota l'organizzazione delle Nazioni Unite - è anche aggravata dal fatto che i trasferimenti monetari (le rimesse) degli emigrati nei loro Paesi d'origine sono diminuiti sostanzialmente nel corso di quest'anno, causando una notevole riduzione delle riserve estere e dei redditi familiari". Di conseguenza "La diminuzione delle rimesse, insieme al previsto declino degli aiuti ufficiali allo sviluppo, ridurrà ulteriormente la capacità dei Paesi di avere accesso al capitale necessario a sostenere la produzione e a creare reti di sicurezza e schemi di protezione sociale per i poveri".

"Mentre i prezzi alimentari sui mercati internazionali sono diminuiti nel corso degli ultimi mesi, i prezzi interni nei Paesi in via di sviluppo sono scesi assai più lentamente e sono rimasti più alti in media del 24% alla fine del 2008 rispetto al 2006". La Fao rileva infine che "i prezzi dei generi alimentari di base, sebbene siano diminuiti, restano ancora più alti del 24% rispetto al 2006, e del 33% rispetto al 2005".

19 giugno 2009

 

 

 

 

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